Le migliori offerte per i mutui prima casa della primavera 2022
I mutui prima casa stanno spingendo sull’acceleratore, anche grazie al “pacchetto” bonus giovani under 36, mentre l’era delle surroghe dei mutui volge al tramonto. Secondo l’osservatorio di MutuiSupermarket.it, che ha individuato le migliori offerte di mutuo disponibili in banca, si conferma il trend di aumento della domanda di acquisto che nel I trimestre 2022 sta spiegando l’84% delle richieste di mutuo contro il 60% del I trimestre 2021. Per contro la surroga in un anno è passata dal 34% al 12%.
I mutui con Loan-To-Value sopra l’80% hanno ormai un peso sempre più consistente soprattutto grazie al Decreto Sostegni Bis che ha consentito agli under 36 di usufruire delle garanzie statali e richiedere mutui senza anticipo. La garanzia appunto è di natura statale e può avere un’aliquota che va dall’80 al 100%. Diverse banche stanno aumentando l’offerta per mutui a tassi e condizioni agevolate per i giovani che hanno intenzione di compiere il passo più importante della loro vita: acquistare casa. Ma attenzione al fatto che ogni banca offre condizioni e percentuali di garanzia differenti.
I giovani under-36 spiegano stabilmente il 50% della domanda di mutui acquisto e nel 66% dei casi chiedono mutui con LTV maggiore dell’80%. A novembre si era toccato il picco del 74% di richieste ad alto LTV. Quindi, è chiaro che si approcciano al mutuo giovani più “responsabili” e con maggiori disponibilità economiche. I destinatari della misura sono: coppia coniugata, in cui almeno uno dei componenti non abbia superato i 35 anni; famiglie mono-genitoriali con figli minori, in cui il mutuo è richiesto da persona singola non coniugata; persona separata/divorziata/vedova, convivente con almeno un proprio figlio minore.
I tassi di interesse sui mutui oggi
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui mutui, a causa del conflitto russo-ucraino l’IRS è estremamente instabile: a fine febbraio l’IRS 20 anni aveva toccato l’1%. Con lo scoppio della guerra è sceso allo 0,85%, perché i mercati si aspettavano misure di economia monetaria a sostegno della crisi. A seguito delle recenti dichiarazioni della Presidente della BCE l’IRS 20 anni ha ripreso a crescere fino a toccare l’1,18%, per poi attestarsi sull’1,13%. Il cambio di passo della banca centrale e la crisi ucraina rendono la situazione incerta e gli istituti hanno già iniziato a riformulare l’offerta alla clientela. La governatrice Lagarde ha tuttavia confermato che la BCE ostacolerà l’aumento dell’inflazione e non farà mancare il proprio supporto all’economia che rallenterà a causa della guerra: come conseguenza è possibile che l’IRS scenda, ma è ancora tutto da verificare.